LEZIONE XIV, 8/05/2002
 


FRANK OWEN GEHRY


 


Per capire l'Architettura di Gehry è necessario capire quali sono i motori progettuali, quindi bisogna capire la sostanza e non le apparenze, al di la del cambiare delle forme. Bisogna, quindi, vedere Gehry attraverso 5 parole chiavi:

  1. Assemblare
  2. Spaziare
  3. Separare
  4. Fondere
  5. Liquefare
...è importante notare che si tratta di 5 verbi.
Egli possiede molte caratteristiche tipiche di un sottoambiente culturale che in lui sono diventate particolari. Gehry appartiene ad una sotocultura, nasce da una famiglia Ebrea influenzata dal Socialismo Utopistico. Il nonno aveva un negozio di ferramenta in cui il picolo Gehry ha lavorato a lungo, apprendendo il valore dei materiali semplici. Ebreo, povero ed emarginato era soprannominato "Pesce". Successivamente, insieme alla famiglia va a vivere al centro della città di Los Angeles, violenta e povera. Inizia a lavorare da Victor Gruen, esponente dell'architettura Austriaca filo conduttore fra quella dell'Europa e quella degli USA. Successivamente prende un Master ad Harvard in Urbanistica, quindi ritorna da Gruen, va a lavorare a Parigi con Moglie e 2 figlie. Questo architetto gli da la possibilità di viaggiare e conoscere. Nel '62 ritorna a Los Angeles ed apre uno studio a suo nome. Per molti anni pratica un professionismo serio e coscenzioso ma poco brillante, tutto era basato sul rinnovare una sfera del proprio io trasgressivo per lasciar spazio alla parte scientifica, in una Los Angeles dal clima molto free. Nel '78 realizza delle opere diverse per le case di diversi amici di questo ambiente free. Successivamente Gehry entra in crisi, a tutti i livelli, tanto che entra anche in Analisi da uno Psicologo degli Artisti californiani. Realizza un progetto per mobili in Cartoncino, anche il suo matrimonio risulta in crisi e lo studio è difficile da sostenere.
Inizia una nuova vita con una nuova famiglia in una nuova casa. Quest'opera, costruita nel'78, echeggia un sentito presente nell'aria, anche se veniva vista ancora come una bizzarra eccezione, dato che la tendenza ufficiale era quella Postmoderna. La camera padronale è un momento scenografico. Gehry riesce, quindi, in questa occasione ad assemblare con grande sensibilità. I sistemi organizzativi adottati dall'rchitetto sono tutt'altro che folli, egli conosce bene il suo mestiere, grazie anche ad anni di lavoro strettamente "scientifico". Nella sua architettura gli spazi funzionano. Lo spazio è compatto e lineare, gli altri spazi vengono aggiunti per dargli tensione. Usa il bizzarro materiale delle reti, sia in un museo che in un parcheggio. Questo atteggiamento si rifà alla Pop Art, o meglio, all'espressionismo astratto americano, che lavora proprio sul tema del contrasto, dell'assemblaggio e della violenza della materia. L'assemblare è legato aquesto filone materico, in realtà l'apertura dello sguardo al mondo contemporaneo, con la Pop Art in architettura già c'era con Venturi, il quale sosteneva l'inconsistenza della differenza fra architettura alta e bassa. Questo portò alcuni a confondere l'architettura con l'apparenza superficiale delle mere immagini fini a se stesse. Il filone della matericità legato alla libertà, attraverso una capacità di incorporare elementi del paesaggio attraverso un procedimento estremamente economico- cheapscape.
la parola chiave degli anni '80 era il Contesto, quindi la maniera di entrare in rapporto con esso, recepire gli elementi tipologici, materici e stilistici da ciò che ci circonda. Gehry afferma che il contesto è un'arma micidiale anche se periferico, nascosto è comunque fatto di molti elementi. Nell' autunno del 1986, si innagura una mostra- evento "The Architecture of Frank Gehry", che rappresenta una vera eccezione per chi come Gehry aveva iniziato un nuovo ciclo a meno di dieci anni e realizzato sei case, tre edifici pubblici ed un padiglione. Il motivo di tanto onore probabilmente risiede nella nuova strada che aveva intrapreso, molto distante dallo stile dominante del Post-moderno, si inserisce anzi fondamentalmente all'opposto. Per questa mostra, Gehry, costruisce microarchitetture evocative.